Spazzolino e spazzolino
Ecco qualche dritta che dovrebbe permettervi di avere sempre uno
spazzolino per i denti efficiente. Innanzitutto diffidate degli spazzolini
fatti con fibre naturali: le setole, oltre a staccarsi con maggior
facilità, trattengono i batteri.
Per quanto riguarda la robustezza delle setole evitate quelle morbide
poiché non operano con sufficiente forza sull'apparato dentario, dunque
vanno bene quelle intermedie e dall'identica lunghezza (evitate
quelle dentellate).
E' preferibile una testina corta e smussata affinché sia
possibile raggiungere con facilità i denti posteriori e l'arco dentale in
cui la sedimentazione di placca e tartaro è più frequente. Lo
spazzolino, che va cambiato ogni 2 o 3 mesi, andrebbe usato dopo ogni
pasto (per almeno tre minuti), soprattutto dopo cena in quanto nelle ore
notturne, durante il sonno: l'azione difensiva della saliva viene meno
rispetto al giorno favorendo la formazione della carie.
ABETE BIANCO/ALLORO
Piccolo glossario delle piante e delle loro qualità
· L'abete bianco, altrimenti detto abete maschio, resiste a
stravolgimenti geologici da cinquantacinque milioni di anni. Pianta
spontanea della delle abietacee, raggiunge anche gli 800 anni d'età.
Conifera dalle poderose dimensioni che popola di dense foreste
soprattutto le montagne subalpine (tra gli 800 ed i 1800 m.), può toccare
i 50 metri d'altezza; le sue ramificazioni si accorciano a mano a mano che
si avvicinano alla cima.
Alcune specie addobbano spesso i nostri giardini, ma il suo legname è
anche ottimo per lavorazioni nell'industria del legno e la trementina,
estratta dalla resina, veniva un tempo impiegata per scopi medicamentosi.
I fitoterapisti, tuttavia, usano ancora oggi le sue gemme, la resina e gli
aghi.
· L'achillea millefoglie è anch'essa una pianta spontanea. Le
sommità fiorite, le foglie ed i semi hanno proprietà antisettiche,
astringente, cicatrizzante, antispasmodiche e chi più ne ha più ne
metta. Deve il suo nome ad Achille: si narra che l'eroe greco, apprese le
numerose qualità medicinali contraddistinguenti la pianta, la utilizzò
in battaglia per medicare un re dalle ferite riportate.
La pianta, alta fino a 70 cm, cresce lungo i margini dei viottoli o
delle ferrovie e nelle praterie fino a 2500 metri d'altitudine. I fusti
dell'achillea ptarmica, forniscono le 50 bacchette di Che Pou, usate nella
lettura divinatoria interpretata nel
Libro dei Mutamenti. L'achillea
millefoglie è utilizzata anche per conservare il vino, ponendovene un
sacchetto di semi nelle botti del prezioso liquido.
· L'acoro falso è una bella erbacea conosciuta anche col nome
di iris d'acqua oppure, ancora, di spadella d'acqua per via della forma di
gladio che le foglie assumono. Cresce spontanea fino ad 800 metri,
prediligendo l'umidità, lungo canali e fossi o nei terreni paludosi,
comunque acquitrinosi.
L'iris d'acqua deve il proprio nome a Iride, messaggera di Giunone. Il
termine acoro falso, invece, è stato attribuito all'erbacea poiché
anticamente veniva scambiata con l'acoro da medici e da speziali.
Il fusto è rigido, e le foglie (consistenti e ruvide) sono molto
lunghe; hanno (come accennato) una forma a lama di spada ed in
giugno-luglio la pianta da vita a bei fiori gialli. Il rizoma dell'iris,
purché fresco, ha proprietà lassative ed è molto emetico; serve per la
concia delle pelli e con esso si produce inchiostro bollendolo con
limatura di ferro.
· L'agrifoglio, conosciuto anche col nome di pungitopo
maggiore, gode di un momento di forte
popolarità durante il Natale ed insieme al vischio si regala per augurare
felice anno nuovo quale simbolo di vittoria. Il suo habitat naturale sono
le regioni montane e sub-montane fino a 2000 m., in particolare delle aree
centro-settentrionali; è un piccolo albero dalla corteccia liscia, le
foglie (verde scuro sopra e chiaro sotto) ondulate e spinose oltre che
lucide.
E' una pianta ornamentale per parchi o giardini poiché le bacche rosse
che produce alle ascelle delle belle foglie (sconsiglio vivamente di
mangiarne) durano tutto l'inverno. Le foglie, appunto, non si rinnovano
insieme dando l'idea di una pianta dal fogliame persistente; esse hanno,
essiccate, proprietà antispasmodiche, emolienti, toniche e febbrifughe.
L'agrifoglio cresce lentamente e può raggiungere i 12 m. di altezza
trovando condizioni ambientali favorevoli; vive anche 300 anni.
· L'agrimonia è una pianta perenne alta fra i 30 ed i 70 cm,
ha un semplice fusto eretto e foglie, sotto, tendenti al grigio. Cresce in
tutta Europa (tranne che nelle regioni artiche) e predilige terreni
argillosi o soleggiati: si può trovare anche lungo fossi e strade oppure
nei pascoli che non superino i 1000 metri. I minuscoli e numerosi fiori
gialli, sottoforma di spighe allungate, decorano (con i loro cinque
petali) la pianta da giugno a settembre.
Le sue peculiarità erano note fin dall'epoca protostorica,
nell'antichità era somministrata quale antidoto antiveleno per morsi di
serpenti, ma anche per combattere le malattie inerenti al fegato ed alla
vista oppure veniva usata per ovviare alla perdita di memoria. Nonostante
l'odore non aromatico, l'agro ed aspro sapore, attualmente molti attori e
cantanti nordici usano l'agrimonia quale infuso tonico per la voce. Ottimo
contro la raucedine.
·
L'alchemilla, pianta perenne, è in grado di raccogliere, con le
sue foglie, molta rugiada che gli alchimisti, un tempo, chiamavano acqua
celeste ed era uno degli ingredienti che avrebbero costituito la mitica
pietra filosofale, capace di tramutare in oro qualsiasi altro metallo.
Durante il medioevo alla pianta venne attribuita la straordinaria
capacità di ridonare la verginità e di ridonare vita al seno avvizzito o
sciupato.
Oggi, invece, molti palati raffinati usano le foglie di alchimilla con
quelle di primula ed il tè cinese per dare alla bevanda un gusto
particolarmente raffinato. Il suo habitat è costituito dalle regioni
montuose, dalle radure, dalle praterie (Fra i 100 e i 2600 metri) e la sua
altezza non supera i 30 cm. Il fusto è verde chiaro con sfumature di un
rosso debole; le foglie, grandi, sono quasi circolari ed hanno fra i 7 ed
gli 11 lobi dentellati; i minuscoli fiori (senza petali, in cime
corimbiformi espanse) sono verde chiaro ed è possibile ammirarli da
maggio fino a ottobre.
·
L'alloro, introdotto dall'Asia Minore, veniva utilizzato
nell'antichità classica per incoronare atleti, personaggi illustri ed
eroi. Usato in cucina per aromatizzare, è facile confondere le sue
foglie con quelle tossiche del lauroceraso o dell'oleandro.
La pianta, diffuso allo stato spontaneo soprattutto nel Meridione, è uno
stimolante ed antisettico, mentre infuso favorisce la digestione;
inoltre è in grado di stimolare le papille gustative.
Il tronco, glabro e dalla corteccia liscia e nera,
permette alla pianta di raggiungere i 10 metri d'altezza con i suoi rami
eretti.
Il legno è giallognolo, mentre le foglie verde scuro, lucide nella parte
superiore ed opache sotto. Coriacee, lanceolate ed ondulate lungo i
margini, sono persistenti; i fiori (bianchi tendenti al giallo),
fioriscono in aprile-maggio: formati da 4 a 6 ombrelle, partono
dall'ascella delle foglie e terminano con piccioli penducolari.
Molto apprezzato è l'olio ricavato dalle drupe, usato
anche in veterinaria per la cura delle articolazioni. Protegge gli
animali dalle mosche se cosparso sul pelame.