Ancestralia Ancestralia

www.miltt.it



Giallo e mistero

In Svizzera una famiglia di robot del '700.

In Svizzera è possibile ammirare una miglia di robot realizzati alla fine del XVII secolo...
Lo Yeti, l'abominevole Uomo delle Nevi e la sua storia

Testimonianze sulla presunta esistenza dell'abominevole creatura.

Howard-Bury, raccontò di aver visto l’orma di un piede apparentemente umano...

GIALLO MARTA RUSSO: ATTO TERRORISTICO?

A sostenerlo i difensori si Ferraro e Scattone ma non solo

Si è già detto di tutto riguardo all'omicidio di Marta Russo, la studentessa universitaria uccisa nel 1997 alla Sapienza presso la Facoltà di Scienze Statistiche, ma a qualche anno di distanza dalla tragedia affiora qualche suggestiva ipotesi alla quale non si era dato peso durante il processo che avrebbe portato all'incarcerazione di Scattone e Ferraro. Il colpo che avrebbe ucciso la ragazza, come sostiene la perizia di Torre (consulente nominato dalla Corte), sarebbe partito più probabilmente dal bagno per disabili di scienze Statistiche del piano terra anziché dall'aula 6 di Filosofia del Diritto.

Dalla toilette chiunque avesse sparato avrebbe potuto, senza essere visto, mirare con maggior facilità e senza sporgersi, ciò spiegherebbe il motivo per il quale non è mai stato ritrovato il bossolo del proiettile. Testimonianze che corroborano almeno parzialmente questa tesi non mancano. Uno studente di 22 anni, il giorno successivo all'omicidio, ha raccontato alla redazione del Giornale di essere entrato in quel bagno dove avrebbe scorto "un ragazzo con una sacca rossa che fingeva di guardarsi allo specchio come se avesse voluto aspettare che io me ne andassi".

Dopo essere uscito rivelò di avere udito lo sparo. Leoni, testimone al processo, ha raccontato di avere chiuso la finestra del bagno poco prima che udisse lo sparo, poi sarebbe uscito; mentre il testimone oculare del delitto, Andrea Ditta, spiega di aver visto la finestra socchiusa subito dopo il colpo. Chi aveva aperto quella finestra dopo l'uscita di Leoni? Amici e legali di Scattone e Ferraro sono oggi venuti a conoscenza di una serie di combinazioni e sottolineano la coincidente presenza di Paolo Broccatelli (sospettato di appartenere alle Brigate Rosse, all'epoca studente di statistica) nell'ateneo il 9 maggio, giorno del delitto.

Gli inquirenti credono che Broccatelli quella mattina si trovasse nella sala di informatica, ma dalla quale (molto sospetto) furono presto sottratti, senza commettere effrazione, alcuni dischetti ed il registro delle presenze. Chi poteva operare in tal senso se non qualcuno in possesso di chiavi di accesso? Proprio, guarda caso, la sorella del Broccatelli, operativa in seno ad una delle ditte di pulizia dell'università?

Investigando fra i vari impiegati le forze dell'ordine scoprirono un vero e proprio arsenale, scovarono perfino una pistola murata all'interno di un altro bagno. Al di là delle divagazioni, per quale motivo un brigatista avrebbe dovuto colpire Marta?

Cesare Bonaiuti Marongiu, docente di Scienze Politiche, quel giorno transitava in auto accanto alla ragazza che vide accasciarsi a terra, così scese subito per sincerarsi delle sue condizioni, era perfino convinto di averla urtata con la vettura. Ebbene, il professore partecipò ad un convegno nel quale era ospite anche Gianni Bonvicini, quattro anni dopo preso di mira dai Nipr nell'attentato di via Brunetti: dalle carte sequestrate il 26 ottobre di quest'anno ai presunti brigatisti delle nuove Br-Pcc affiorano dei forti vincoli con gli stessi Nipr.

L'UFO DI MUSSOLINI

Quando la censura colpiva (più) duro

Milano, 11 aprile 1933. Quando Mussolini si volse con lo sguardo al cielo dovette allibire poiché vide uno di quegli strani oggetti volanti non identificati che oggi chiamiamo UFO, ma all'epoca non si parlava ancora di astronavi aliene.

Forse pensò ad un'aeronave straniera... Sembra di parlare di cose impossibili, ma qualcuno ha le prove che quell'incontro ravvicinato ci sarebbe stato. Il CUN, Centro Ufologico Nazionale possiede documenti che ne accerterebbero l'esistenza; sembrerebbero autentici, lo afferma il perito tecnico che li ha datati. Essi narrano di un oggetto non identificato terminato, nel 1933, nel capoluogo lombardo: quel che restava dell'astronave veniva riposto in luoghi mai scoperti, frattanto la censura si metteva in movimento ponendo l'oblio sull'avvenimento senza che trapelassero notizie di alcun genere altrove riguardo al presunto avvenimento.

L'Agenzia Stefani (Ancora non esisteva l'ANSA, attuale agenzia di stampa) fu costretta a tacere: l'Italia era molto interessata alla tecnologia d'avanguardia nel campo del volo e lo era anche l'alleata Germania, quell'oggetto era manna proveniente davvero dal cielo! La data, riportata dai documenti del CUN, è il 13 giugno 1933. Si tratta di un telegramma riportante l'intestazione "Ufficio telegrafico di Milano" e la dicitura "Riservatissimo - lampo - priorità su tutte le priorità".

Il mittente è l'Agenzia Stefani ed il testo era chiaro: "D'ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto Stop Confermasi versione pubblicanda diffusa dispaccio Stefani odierno stop Idem versione anche at personale e giornalisti Stop Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato stop Per immediata conferma ricevimento stop Direzione affari speciali". Erano le 16, pieno pomeriggio; ma dell'atterraggio se ne discorreva già dal mattino.Un secondo telegramma della Direzione Affari Speciali delle 17,07 conferma l'ordine: "Disponesi immediato dicesi immediato arresto diffusione notizia relativa at aeromobile natura et provenienza sconosciuta di cui at dispaccio Stefani data odierna hore 7 et 30 Stop Disponesi istantanea rifusione eventuali piombi giornalistici recanti detta notizia Stop Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato Stop dare immediata conferma del ricevimento Stop".

Perfino all'Osservatorio di Brera occorreva una versione di comodo: l'oggetto doveva essere solo un enorme meteorite! In una lettera, sempre in possesso del CUN, si accenna ad un certo caso Moretti che pareva essere un testimone importante della vicenda. "Non dire a nessuno - ripeto nessuno e ciò comprende i parenti più stretti - quanto hai visto" fu il consiglio datogli da colui che gli inviò la missiva firmandosi con con una specie di lettera simile ad una "f". Pensate che abbia taciuto? Basti pensare che in un'altra lettera mister "f" apprende che Moretti era stato internato in un ospedale psichiatrico.

LA SPADA NELLA ROCCIA

L'unica vera esistente al mondo

Ricordate la storia di Excalibur, di re Artù, dei cavalieri della Tavola Rotonda? Si tratta di pura leggenda oppure le narrazioni delle gesta di Lancillotto, e degli altri cavalieri senza macchia né paura, hanno un fondo di verità? Se volete far sorgere in voi dei dubbi... ebbene, allora dovreste andare nel cuore della Toscana, dove è custodita l'unica vera spada nella roccia esistente al mondo, all'interno dell'abbazia di San Galgano! Eravamo nel lontano 1180 quando Galgano Guidotti, un illustre nobile, si ritirò a Montesiepi, a circa venti chilometri da Siena, ove fu canonizzato. Forse lo fece per purificarsi delle vittime aveva finito in battaglia, ma qualcuno sostiene che maturò tale idea in seguito ad una visione divina. Molti anni dopo, sul monte in cui era ritiratosi, una comunità di frati Cistercensi fondò la vera abbazia di San Galgano, ma l'edificio nel 1789 fu sconsacrato e quasi lasciato in rovina.

Oggi, tuttavia, la bellissima costruzione è sicuro riparo per l'unica spada nella roccia conosciuta al mondo e gli scienziati studiano: come spiegare scientificamente quel mistero, il fatto che la lama dell'arma sia veramente conficcata nella pietra? Questa è la domanda che instancabilmente si pongono, poiché proprio nella roccia è stata deposta, trapassandola come se fosse burro e senza l'utilizzo d'ausili meccanici da parte dell'uomo. Chiunque può ammirare, come nella foto, l'elsa e parte della lama rimasta fuori del masso, l'abbazia di San Galgano può essere visitata da chiunque abbia voglia di immergersi nella leggenda.

 
Precedente
 
Libbra Plus Home Page
Sommario
Misteri 1
Misteri 2
Misteri 3
Misteri 4

Iscriviti all'Active Channel
MM News
MOTORI
Auto nuova? Meglio color argento!
Libbra.quiz Mettiti in gioco e prova l'ultimo Libbra.quiz. Chi sarà il migliore?
Scegli Libbra.it Come Home Page

Libbra.it
Pag. Iniziale

Inserisci Libbra.it fra i preferiti (segnalibro)

Aggiungi a Preferiti

Segnala Libbra.it ad uno o più amici

Consigliaci ad amici

 

 

staff@libbra.it RPS 98.3 FM RCA Sud  
Libbra.it - Più peso alle... Idee!

Torna in alto